L’archetto

Immagine 585

Immaggine de Cencia: “l’archetto”
Quanno me trovavo a fa sta fotograffia la cagnola Girda, me guardava ner mentre ero sdrajata, se credeva che stavo male e se preoccupava.

L’archetto

Quanno piove ner celo
appare istesso ‘na maggia
un arco tutto coloranto
ma è sortanto fantasia.
Mo ner celo ce so
nuvole a bianche e nere
parono minacciose.
Penzo:
“Speramo che fa du gocce?
così beveno li fiori e l’arberi
eppoi pe passa er tempo
cerco ner celo l’arcobaleno.”
Passano le ore se arza er vento forte
caccia le nuvole nere
e porta quarche nuvoletta bianca.
Ma istesso pe maggia
l’occhio me cade su un arco
de pietra de casa mia.
Me corico pe tera cerco l’orizzonte
inquadro l’immaggine
ecco l’archetto drentro ‘na pittura a ojo
Aho me pare un arcobbaleno vero.

La sora Cencia(franca bassi)

Un pensiero su “L’archetto

  1. Dovrei parlare del Tuo blog, argomentare quello che hai scritto e invece questa è una delle poche volte che voglio raccontare ciò che ho provato nel leggerTi.
    Hai presente quando una notte d’estate in pieno agosto guardi il cielo con tutte le sue stelle, qualcuna pronta anche a cadere e poi… arriva un fuoco d’artificio a rendere spettacolare il quadro? Ecco, è stato questo.
    Ti ho sentita una donna forte, una donna capace di trasmettere amore a cominciare dalle piccole cose e prontamente prenderti cura di loro: una piantina che mette le sue prime foglie, un cucciolo che chiede asilo, una vecchia casa o un forno da riadattare, un mobile che si ostina a non voler morire. E le parole d’amore che non lesini mai a un figlio, a una nipote, ad una vicina di casa o a un amico di blog.
    Dietro quella Tua aria scanzonata che rendi leggera con poesie, versi in rima o in dialetto nascondi la Tua forza, che tenera sei. Continua a raccontare la vita, lascia parlare un po’ il cuore se gli occhi sono fragili, io ti ascolterò comunque rapita.
    Grazie Franca o come preferisci Tu, sora Cencia.

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